Posso intromettermi?
Da educatrice al nido, cara Giofior, ti assicuro (come già fatto prima di me, per altro ^^) che è normale per un bimbo piangere.
Purtroppo il distacco c'è, il bimbo lo avverte, senza contare che il piccolo si ritrova in un ambiente nuovo, con persone nuove e altri bimbi mai visti prima.
Anche noi grandi ci sentiamo spaesati se andiamo in un posto sconosciuto, e ce ne vuole per prendere confidenza con chi ci circonda.
Immagina un bimbo di un anno o poco più come debba sentirsi.
L'inserimento nel primo nido è stato traumatico, lo riconosco.
Non si può pretendere che i bambini si vedano strappati dalla mamma così, senza che abbiano la possibilità di capire cosa stia succedendo; l'inserimento va fatto gradualmente, e non per tutti è la stessa cosa: c'è chi ci metterà un mese per abituarsi al nuovo ritmo, chi già dal secondo giorno saluterà i genitori alla porta e correrà a giocare...
L'importante è non sentirsi in colpa per dover lasciare il figlio al nido... come dice Princess, i bambini assorbono tutte le emozioni dei genitori, siano esse positive che negative.
Per questo è importante che i genitori per primi si fidino delle educatrici.
Prima di iniziare, hai avuto modo di incontrarle? O le hai conosciute tutte quel primo giorno di asilo? E in ogni caso, qualcuno si è preso la briga di parlare con te, oppure ti hanno mandata via "tanti saluti e ci vediamo più tardi"?
Nel secondo nido dici che non fanno attività. Di solito, nel mese di settembre è difficile fare le normali attività, visti i nuovi inserimenti e l'assestamento dei "vecchi" bambini...
Le maestre giocavano con i bimbi o erano tutti lasciati a loro stessi?
E anche in questo secondo nido qualcuno si è avvicinato a te per chiedere informazioni (anche le più elementari) sulle vostre abitudini?
Sembra sciocco, ma anche queste piccole attenzioni servono, più al genitore che all'educatore ^^
Non mollare, perché altrimenti il bambino imparerà che basta un pianto per farsi portare a casa, e continuerà così anche alla materna...
Se non sono le maestre a farlo, suggerisci tu di allontanarti gradatamente dallo spazio-classe, ma non tornare sui tuoi passi non appena senti tuo figlio dire "mamma", altrimenti sarà tutto perso in partenza.
L'importante è che sia tu la prima ad essere convinta della decisione presa, e fai il "lavaggio del cervello" a tuo figlio quando siete a casa: "Hai visto che bello, l'asilo? Domani ci torniamo e giochiamo con Andrea, Maria, Carlo, ... Ma cosa hanno fatto le maestre, vi hanno fatto fare i lavoretti? E tu li hai fatti? Ma quante cose belle che fate, all'asilo" e così via...
Magari la lacrimuccia scenderà per qualche altro periodo, nel momento in cui arriva all'asilo, poi si trasformerà in un lamento, finché non si "rassegnerà" alla nuova routine, fosse anche l'ultimo giorno di scuola ^^
E credimi, non c'è soddisfazione maggiore del vedere un bambino che entra all'asilo sereno e contento di esserci, anche per noi educatrici *.*