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parassiti

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@theprincess
icon8  view post Posted on 10/6/2008, 18:26




Acaro


Questi parassiti fitofagi, appartenenti alla famiglia degli artropodi, sono riscontrabili sulla gran parte delle piante ornamentali ed orticole; in genere si insediano sulla pagina superiore delle foglie. Hanno dimensioni piccolissime, tanto che non è possibile osservarli a occhio nudo; il corpo è tondeggiante, morbido, di colore giallo, arancione, verde o rosso; in genere le femmine hanno dimensioni maggiori rispetto ai maschi. Gli acari hanno quattro paia di zampette, questa caratteristica li fa appartenere alla classe degli aracnidi.
In genere si nota la presenza di acari sulle piante a causa delle alterazioni che infliggono alle foglie, come ingrossamenti o galle, o dalle sottili ragnatele che tessono.
Gli acari delle piante pungono la superificie delle foglie, cibandosi delle cellule che compongono la lamina fogliare; talvolta sono riscontrabili anche sui giovani germogli.
L'attacco da parte degli acari si manifesta attraverso una generale perdita di vigoria della pianta; si possono inoltre osservare caratteristici scolorimenti delle foglie, che tendono a divenire bronzee e quindi a cadere.
Gli acari si diffondono rapidamente, producendo anche otto o dieci generazioni nel corso delle stagioni calde; le specie che si sviluppano sulle piante sono: Tetranychus, Panonuchus, Polyphagotarsonemus, Olygonichys (presente soprattutto sulle conifere); a questi aggiungiamo gli eriofidi, come Aculus e Trisetacus, che spesso causano defogliazioni ingenti.
Questi parassiti hanno fortunatamente molti predatori in natura; primo fra tutti un altro acaro, di dimensioni più cospicue, visibile ad occhio nudo: Phytoseiulus persimilis; un piccolo ragno, lungo 4-5 millimetri, che si ciba degli esemplari adulti di Tetranychus. Anche le coccinelle si cibano spesso di acari, così come alcune piccole vespe, ed altri insetti.
In caso di infestazione molto grave può divenire necessario utilizzare dei prodotti chimici per debellare gli acari, ovviamente si utilizzano degli acaricidi, come: Folimat, Amitraz, Dicofol, Clofentezine, Endosulfan, Fenpiroximate e Fenazaquin.
Generalmente gli acari si sviluppano di preferenza con climi caldi e secchi, talvolta mantenere la giusta umidità atmosferica ci può aiutare non solo a coltivare al meglio le nostre piante, ma anche a preservarle dalle infestazioni di parassiti.

Afide

Detti anche pidocchi delle piante, questi insetti appartengono alla famiglia dei rincoti, e ne esistono di circa una ventina di specie, spesso distinguibili per il colore; il piccolo corpo, lungo 1-3 millimetri, è ovale, con corte zampe, esistono sia forme alate, che si possono spostare per decine di chilometri, sia forme senza ali. Hanno un apparato boccale pungente-succhiatore, attraverso il quale perforano la superficie di foglie, piccoli rami e germogli, per succhiare la linfa delle piante. In genere si sviluppano su gran parte delle piante coltivate, dalle orticole, alle piante ornamentali; molto diffusi sono gli afidi delle rose e gli afidi del tabacco.
Gli afidi in genere si annidano nelle parti più tenere delle piante, ma esistono specie che preferiscono la pagina inferiore delle foglie ed anche fusti semilegnosi. Il danno causato alle piante è spesso ingente, poichè le colonie di afidi contano numerosissimi esemplari; in genere si hanno due o tre generazioni all'anno, prodotte da femmine non fecondate, per partenogenesi, che danno origine ad esemplari femminili; prima dell'inverno si ha una generazione di maschi, che si accoppiano con le femmine, le quali produrranno uova adatte a trascorrere l'intero inverno rintanate in luoghi riparati.
Mentre succhiano la linfa questi insetti emettono un liquido zuccherino, detto melata, che cade su foglie e fusti, divenendo terreno di coltura di numerosi funghi, soprattutto di funghi di colore scuro detti fumaggini, che deturpano l'estetica delle piante, oltre a causare danni funzionali. La melata attira anche altri insetti, come api e formiche; con queste ultime spesso gli afidi vivono in una sorta di simbiosi, per cui le formiche proteggono gli afidi e li spostano su altre piante, utilizzando in cambio la melata, come se li "allevassero".
Oltre a questi danni spesso gli afidi inoculano nelle piante, attraverso la saliva, virus di vario tipo, taluni dei quali possono causare danni molto gravi.
Le infestazioni da afidi si combattono con insetticidi specifici o ad ampio spettro, generalmente si interviene quando l'infestazione è già manifesta; i principi attivi più utilizzati sono: Imidacloprid, Pirimicarb, Quinalphos, Fenitrothion, Malathion, Triclorfon, Diflubenzuron, Endosulfan.
In agricoltura biologica si combattono molto efficacemente gli afidi introducendone i predatori naturali : coccinelle, soprattutto quelle della specie Adalia bipunctata, che si cibano di afidi adulti, o piccole vespe, della specie Chrysoperla carnea; questi imenotteri depongono le uova nelle larve e negli adulti di afide, di cui si cibano.
Le specie più facilmente riscontrabili di Afide sono: Myzus persicae, Afide verde del pesco e del tabacco; Toxoptera aurantii, Afide nero dell'arancio; Brachycolus heraclei, Afide del sedano; Aphis fabae, Afide dei piselli; Macrosiphum rosae, afidi delle rose; Cinara cedri e Cedrobium laportei , riscontrabili sulle conifere del genere cedrus; Cinara cupressi, presente su varie specie di cipressi.


Aleurodide delle serre


Questo parassita è originario dei paesi tropicali, grazie alla sua grande resistenza, e alla capacità di adattarsi, si è diffuso in tutto il globo in modo abbastanza uniforme.
E' presente soprattutto nei luoghi caldi e umidi, per questa ragione è prevalentemente presente nelle serre, dove causa anche il maggior danno, lo sviluppo degli aleurodidi è favorito anche dalla scarsa ventilazione. Il parassita si nutre di moltissime varietà di piante, siano essere coriacee o tenere, tra queste le più comuni sono: begonia, dalia, surfinia, ciclamino, fucsie, petunie, tageti, stelle di natale e quasi tutte le varietà di geranio. Gli aleurodidi più diffusi sulle nostre piante ornamentali sono Trialeurodes vaporiorum, o aleurodide delle serre, e Bemisia tabacii, o aleurodide del tabacco.

Sono solitamente annidati sulla pagina inferiore della foglia, dove si nutrono provocando ingiallimenti delle foglie e indebolimento della pianta, in caso di attacchi gravi la pianta può defogliarsi e morire.
Gli aleurodidi sono insetti con un apparato lambente succhiante, per questa ragione possono propagare anche virus e batteri.
Questi parassiti producono molta melata che riempie le foglie e su cui si possono sviluppare delle fumaggini.


Riproduzione

Questi insetti hanno un ciclo riproduttivo rapido, che permette svariate generazioni durante l'anno. Gli adulti solitamente sono sulla pagina inferiore della foglia, la loro presenza è facilemtne riscontrabile poiche si mettono in volo ogni volta che si muove la pianta. Le femmine depongono le uova sulla pagina inferiore della foglia, ogni femmina depone mediamente dalle 150 alle 200 uova, dopo un periodo di 10-12 giorni nascono le neanidi, queste devono passare da tre stadi neanidali e uno stato ninfale per poter diventare adulti, questa operazione richiede solitamente un mese di tempo.

Difesa

La lotta contro gli aleurodidi è molto dura, questo per la frequenza delle deposizioni, che provoca la presenza di più stadi di sviluppo nello stesso lasso di tempo, per la loro alta resistenza ai più comuni antiparassitari in commercio, ed anche per la pellicola cerosa che ricopre le uova, proteggendole dall'arracco delgi insetticidi.
Gli adulti possono essere catturati con delle trappole cromotropiche (sono formate da pezzi di plastica colorati di giallo e cosparsi con del collante), che andranno appese ad una ventina di centimetri sopra la pianta.
La lotta chimica è quella che al momento da i migliori risultati, è opportuno eseguire dei trattamenti abbastanza ravvicinati, uno ogni settimana per un mese, impiegando prodotti a base di piretro, acefale, dimetoato+endosulfan, oppure con imidacloprid, ripetendo il trattamento una volta al mese.
La lotta biologica si può effettuare in ambienti protetti, utilizzando l'imenottero calcidoideo Encarsia formosa e Encarsia tricolor , questi antagonisti naturali riescono a contenere abbastanza glia aleurodidi, soprattutto se non si utilizzano insetticidi che ne rallentano lo sviluppo. In commercio si possono trovare anche batteri che parassitizzano le uova e gli adulti di Aleurodide, si tratta di Beauveria bassiana e di Verticillium lecanii.


Cicalina

Sono così chiamati alcuni insetti succhiatori (Zygina rhamni, Stichtocephala bisonia, Empoasca flavescens, Scaphoideus titanus) della famiglia dei cicadellidi, di piccole dimensioni, circa 2-3 mm, di colore vario, dal verde chiaro al marrone al giallo, che infestano le piante da frutto e ornamentali, colonizzando in particolar modo le pagine inferiori delle foglie, in luogo lontano dalla luce diretta del sole. Si possono trovare sia nello stadio larvale, sia in quello adulto, in questo caso presentano ali, e si muovono appena si cerca di toccare la pianta. In genere producono tre o quattro generazioni all'anno; gli adulti della prima generazione, in primavera tendono a spostarsi su altre piante; gli esemplari adulti trascorrono l'inverno su piante sempreverdi.

Le loro punture causano pustole circolari giallastre, imbrunimenti delle foglie, disseccamenti e a volte anche accartocciamenti delle giovani foglie. I danni maggiori si manifestano nel periodo che va da giugno a settembre, nei mesi più caldi e asciutti dell'anno.
Occorre prestare molta attenzione a questi insetti soprattutto perchè sono vettori di molteplici virus e fitoplasmi, che succhiano dalle piante malate e trasmettono alle piante vicine.
In particolar modo lo Scaphoideus titanus è vettore di una malattia virale molto grave della vite, la flavescenza dorata, che, arrivata dalla Francia, si sta diffondendo rapidamente nel nord Italia; in alcuni comuni la lotta alla Cicalina della vite, soprattutto Scaphoideus titanus, è obbligatoria.
Per poter contenere i danni causati dalle cicaline è molto importante agire tempestivamente, anche quando se ne riscontrano pochi esemplari, irrorando le piante colpite con insetticidi specifici di diversa tipologia, a seconda del periodo dell'anno, in modo da utilizzare il più adatto per ogni stadio di crescita delle cicaline. All'inizio dell'estate, in presenza di adulti, si interviene con insetticidi a base di Fenitrothion, oppure di Bupofezin.
In estate si utilizza imidacloprid, insetticida sistemico ad ampio spettro


Cocciniglia




Le cocciniglie sono dei rincoti, come gli afidi; questi insetti perforano la lamina fogliare o dei fusti giovani e si nutrono della linfa in essi contentuta, ricca di zuccheri. I parassiti denominati volgarmente come Cocciniglia sono molti, alcune decine, di dimensioni varie, dai pochi millimetri, al mezzo centimetro o più. In genere colonizzano in gran numero le parti giovani delle piante, i germogli e le foglie; esistono anche specie che infestano le radici, causando grave danno alle piante. Gli esempalri di sesso maschile sono provvisti di ali, mentre le femmine ne sono prive, talvolta dopo aver deposto le uova perdono anche le zampe, divenendo in pratica contenitori di protezione per la nuova generazione. Le cocciniglie sono facilmente riconoscibili dagli altri insetti perchè tendono a ricoprirsi di sostanze cerose di protezione, costituendo un cappuccio a forma di piccolo scudo, rigido o gommoso a seconda delle specie. Tra le cocciniglie più diffuse ricordiamo Iceria, Saissetia (con scudetto esterno rigido, spesso di colore scuro), Ceroplastes (con forme adulte ricoperte da uno scudetto ceroso), Chloropulvinaria (o Cocciniglia fioccosa), Pseudococcus e planococcus (cocciniglia farinosa).
Le cocciniglie si diffondono sulle conifere, sulle succulente in genere, su molte piante ornamentali, sulla vite e sugli agrumi; si sviluppano al meglio nelle fessure, negli anfratti e nei luoghi della chioma poco esposti alla luce, prediligono le piante che ricevono regolarmente concimi ad alto tenore di azoto, in luoghi con scarsa umidità e con scarsa ventilazione. Anche questi rincoti spesso vengono spostati sulle piante dalle formiche, che si nutrono di melata, talvolta la presenza di formiche sulle nostre piante può essere un campanello di allarme, che ci svela la presenza di parassiti in zone a noi non visibili.
Se l'infestazione è di lieve entità è possibile debellare questo parassita asportandolo manualmente, avendo cura di disinfettare i fori lasciati dagli insetti con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool. Se l'infestazione dovesse essere massiccia è bene intervenire utilizzando dell'olio bianco, magari attivato con un piretroide o con malathion, per un'azione più efficace. Per un risultato ottimale è consigliabile trattare le piante con anticoccidici all'inizio della primavera oppure in autunno-inverno, in modo da riuscire a distruggere la gran parte delle uova, evitando di danneggiare gli insetti utili, poco presenti in questi periodi dell'anno.
Le cocciniglie radicali di solito si debellano utilizzando insetticidi da contatto, evitando l'olio bianco, che potrebbe danneggiare le radici stesse.
La lotta biologica alla Cocciniglia si pratica utilizzando popolazioni di Cryptolaemus montrouzieri, un coccinellide che si nutre di cocciniglie; alcune piccole vespe perforano gli scudetti per deporvi le uova, le larve si nutriranno delle piccole cocciniglie.
Infestazioni massicce di Cocciniglia possono produrre abbondante melata, che favorisce lo sviluppo di fumaggini.
Questi insetti hanno avuto, ad hanno ancora, una grande importanza commerciale, in quanto dal corpo delle femmine si estrae un colorante alimentare, il rosso carminio; di solito gli "allevamenti" di cociniglia si sviluppano su grandi opuntie.

http://www.giardinaggio.it/parassiti/paginizparassiti.asp



 
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rosaria133
view post Posted on 11/6/2008, 08:46




la cocciniglia uccide ogni anno milioni di piante, fermiamo questo parassita!!!!!!!!!!!

La odio ogni anno è li sui miei gerani, e non c'è verso, è dura a morire poi da quando c'è Carlo non uso più prodotti che possono poi essere nocivi se ingeriti. E' una guerra. e sto li a pulire le foglie con le mani, una noia mortale !!!!!!!!!
 
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@theprincess
view post Posted on 11/6/2008, 11:25




che pazienza che hai!!!!
io prenderei tutto e viaaaa nella spazzatura!!!
 
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luna0212
view post Posted on 25/6/2008, 10:34




noi curiamo le piante con il verde rame ....
quest'anno il mio alberello delle albicocche si è preso tutti i parassiti ... ma si sta riprendendo alla grande con il verde rame ... spruzzato ogni 20 giorni ....

i gerani li ho presi l'anno scorso ... poi sono diventati brutti e li ho buttati ....
 
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luna1970
view post Posted on 25/6/2008, 11:44




Pure io come Grazia butterei via tutto...
in un attimo...tutto pulito!
 
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4 replies since 10/6/2008, 18:26   1969 views
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