Rivoluzione nelle diete: gli ultimi studi americani raccomandano di fare colazioni abbondanti e ricche di carboidrati. Così si dimagrisce di più e non si riprendono subito i chili persi
Quando siete a dieta vi svegliate la mattina con un appetito famelico, ma subito vi viene la depressione al pensiero di due striminziti biscotti secchi inzuppati nel caffè amaro? Beh, sorridete, perché i tempi delle colazioni da fame sono finiti. O almeno dovrebbero esserli se i nostri dietologi daranno retta alle conclusioni degli studiosi della Virginia Commonwealth University di Richmond, negli Stati Uniti, presentate alla 90esima riunione annuale della Endocrine Society, di San Francisco.
Secondo i nutrizionisti Usa, infatti, perché una dieta - sia dimagrante sia di mantenimento - abbia effetto il primo pasto della giornata deve essere abbondante, meglio se ricco di carboidrati. A riprova di questo concetto hanno diviso in due gruppi un campione di 94 donne obese e sedentarie attorno ai 30 anni. Alle 46 membre del primo era prescritta una dieta da 1.085 calorie con una colazione povera di carboidrati e molto leggera (290 calorie); alle altre 48, invece, era assegnato un regime quotidiano da 1.240 calorie, 610 delle quali venivano da una colazione con latte e cibi meno poveri di carboidrati.
Dopo quattro mesi, le signore sottoposte a regime "light" erano dimegrite un po' di più delle colleghe "meglio pasciute", ma nei successivi quattro mesi di mantenimento avevano ripreso gran parte della mole scaricata. Al contrario le mangiatrici di ricche colazioni avevano continuato a dimagrire, raggiungendo una perdita di peso complessiva del 21% contro il 4,5% delle colleghe.
«Chi segue una dieta con una ricca colazione - hanno affermato gli studiosi - ha meno fame prima di pranzo e durante tutta la giornata. Così, viene anche meno la voglia di zuccheri». Conferma il concetto, sottolineando il ruolo chiave dei carboidrati, anche Daniela Jakubowicz dell'Hospital de Clinicas di Caracas, in Venezuela: «La maggior parte degli studi a riguardo ha messo in luce come una dieta molto povera di carboidrati non sia un buon metodo per ridurre il peso. Tale regime accentua infatti il bisogno di carboidrati e rallenta il metabolismo. Come risultato, dopo un breve periodo di calo ponderale, si verifica un veloce ritorno al soprappeso. Solo il 5 per cento delle diete a basso tenore di carboidrati ha successo dopo due anni. La maggior parte di esse, infatti, non possono nulla contro gli impulsi a mangiarne, che spesso ricordano il craving (bramosia, ndt) tipico delle dipendenze patologiche».
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