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La risposta alla mia domanda, L'aborto terapeutico

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rosaria133
icon14  view post Posted on 19/11/2008, 17:41




Aborto terapeutico
La notizia è di quelle da prima pagina: una donna incinta alla ventiduesima settimana ha deciso di abortire dopo che esami prenatali avevano diagnosticato un’anomalia allo stomaco del feto, poi risultato sano e nato vivo. I tentativi di salvare il bambino in extremis si sono rivelati vani; ciò che è rimasto nei giorni successivi sono stati il silenzio addolorato della famiglia e il rumore della stampa, dell’opinione pubblica, del mondo politico e di quello medico che si sono interrogati sull’accaduto.
Teatro dell’accaduto è stato l’ospedale pediatrico Mayer; gli esami prenatali erano stati effettuati presso il laboratorio dell’Ospedale Careggi di Firenze, già salito alla ribalta delle cronache nelle scorse settimane a causa del trapianto di organi sieropositivi. Secondo quanto dichiarato da Gianfranco Scarselli, direttore del reparto di ginecologia del Careggi, alla donna era stata prospettata la possibilità che il bambino soffrisse di atresia all’esofago, una rara malformazione che colpisce un bambino ogni 3.500. I medici avrebbero consigliato alla donna di sottoporsi ad ulteriori esami per chiarire la situazione, ma lei era stata irremovibile sulla sua decisione di interrompere la gravidanza.

Fin qui la cronaca. Quel che è accaduto dopo è stato un lungo dibattito circa la necessità di impedire che altri episodi simili accadano e sulle possibilità di rivedere il limite della ventiduesima settimana consigliato dalla legge 194 per l’aborto terapeutico.


La Società Italiana Di Neonatologia ha ribadito che le probabilità che un feto nasca vivo alla 23esima/24esima settimana sono molto più alte che alla ventiduesima. Un feto che raggiunge la ventiquattresima settimana ha, inoltre, più chance di sopravvivere se viene curato adeguatamente e tempestivamente perché i suoi polmoni sono ormai maturi.
Ma cosa fare se un feto di 22 settimane nasce vivo dopo un’interruzione di gravidanza? Il confine tra accanimento e cura è sottilissimo e va, secondo gli esperti, definito il meglio possibile. Mentre le società scientifiche si interrogano su come lasciare spazio alla libera coscienza, senza, però, accanirsi su un feto che rischia di sopravvivere pagando con handicap e disabilità la sua nascita prematura, numerose sono le voci del mondo scientifico che chiedono al governo di intervenire abbassando il limite della ventiquattresima settimana, fissato dalla legge 194, alla ventiduesima. In questo modo, le probabilità che a seguito di un’interruzione di gravidanza nasca un feto vitale si riducono notevolmente.


Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’istituto Europeo Di Oncologia (IEO), ex-Ministro della Sanità, è una di queste voci: “praticare l’aborto dopo la ventiduesima settimana di gestazione comporta dei rischi: il bimbo, infatti, può sopravvivere e c’è l'obbligo medico di rianimarlo nonostante l’altissima probabilità di malformazioni permanenti. Penso che sia ragionevole fissare come limite massimo per il cosiddetto ‘aborto terapeutico’ la ventiduesima settimana di gravidanza, invece della ventiquattresima, soglia definita attualmente dall’abituale pratica clinica” ha dichiarato Veronesi al margine della presentazione del suo ultimo libro.


tratto da

http://www.paginemediche.it/it/magazine/ma...tico.aspx?c1=39


Adesso ho le idee più chiare, e mi sembra anche più che sensata come scelta.
 
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luna0212
view post Posted on 19/11/2008, 18:25




io non so cosa rispondere ... sono stata fortunata e mi dispiace per quelle mamme che si troveranno di fronte ad una scelta simile ...
 
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ciuppolotta
view post Posted on 19/11/2008, 21:28




Sì è vero è una situazione tristissima
 
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rosaria133
view post Posted on 30/7/2010, 11:05




oggi sono triste, molto triste.....

una persona a me molto vicina ( non parente) ha scoperto alla 21 settimana che il suo bimbo ha una malformazione al cuore.
Non so la diagnosi ma mi è stato detto che due canali sono invertiti e che alla nascita morirà se non verrà sottoposto a numerosissime operazioni che lo vedranno costretto a vivere in ospedale ( a causa della circolazione errata non arriverebbe ossigeno al cervello).
Come posso starle vicino?
Cosa si può dire ad un nonno che non vedeva l'ora di abbracciare suo nipote?
Ho una rabbia dentro che se mordo qualcuno lo avveleno, non è giusto, non dovrebbero esserci certe cose, mi chiedo si può avere la forza di affrontare tutto questo? L'aborto sarebbe la via più facile ma anche la più dolorosa, metterebbe a dura prova un fresco matrimonio ( si sono sposati anche perchè lei era incinta).
chiedo un vs consiglio......
 
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@theprincess
view post Posted on 30/7/2010, 17:00




avendo vissuta una morte intrauterina al settimo mese di gravidanza.... cosa devo dirti? io avrei dato la vita per Giulia.... avrei cercato di fare il possibile... se m'avessero chiesto lei o me..secondo te cosa avrei risposto?
lottare e sperare? o arrendersi e vvere la più brutta delle esperienze?
una chance... quante ne ha questo piccolo? quante? è da lì che bisogna partire... dalle chance...

non dire nulla, ma ascolta, non iniziare argomenti ma urla insieme a lei se lei lo fa... sii solidale,ma non compassionevole... stalle vicina ma non mostrarti una maestrina (so che non lo fai)... devi essere forte e in totale simbiosi con lei...dalle coraggio....
io lotterei...
 
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rosaria133
view post Posted on 30/7/2010, 17:30




non credo possa lottare!
 
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@theprincess
view post Posted on 30/7/2010, 18:01




dio santo....
 
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rosaria133
view post Posted on 30/7/2010, 22:48




mi sento amareggiata, danno pochissime speranze e poi bisogna fare i conti con eventuali mancanze di ossigeno al cervello.........
 
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zinky
view post Posted on 31/7/2010, 23:27




che tristezza e anche rabbia,io sono contrarissima all'aborto,come dice grazia davvero nn ha nessuna possibilita' questo angioletto? davvero io nn saprei proprio cosa consigliarle,piangerei con lei.
 
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8 replies since 19/11/2008, 17:41   233 views
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