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sezione grandi, dai 24 ai 36 mesi

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@theprincess
icon1  view post Posted on 15/9/2007, 12:39




La sezione dei grandi - dai 25 ai 36 mesi

Nel periodo che intercorre fra i 25 ed i 36 mesi, il bambino consolida ed esprime in forma più complessa ed articolata quelle capacità che si erano delineate in fieri nel precedente anno.
Osserviamo così una evoluzione in tutte le aree dello sviluppo, nello specifico :
Lo sviluppo motorio, ormai completo dal punto di vista delle autonomie fondamentali della deambulazione, alimentazione autonoma, manualità fine, comincia ad articolarsi in schemi di movimento sempre più differenziati e complessi. Il bambino è ormai in grado di calibrare il movimento in relazione al contesto, riproducendo ritmi e sequenze differenziate.
Per tale motivo lo spazio di libera percorrenza della sezione medi dovrà essere presente prevedendo però articolazioni che permettano al bambino di sperimentare posture, movimenti, equilibri statici differenziati e complessi.
A tal fine risulta utile sostituire le macro – strutture semplici con percorsi motori che mutuano il loro grado di difficoltà anche in relazione al cambiamento periodico.
Le attività psico – motorie, già proficue nella sezione medi, acquisiscono maggiore importanza insieme ad una differenziazione delle proposte che trascende il puro piano del movimento per assumere connotati simbolici, di equilibrio mente - corpo – emozioni e conseguentemente di facilitazione del passaggio dal piacere di fare al piacere di pensare.

Dal corpo alle emozioni dunque, ad uno sviluppo emotivo - affettivo non – lineare che trasforma l’autonomia, il desiderio/ bisogno di sperimentare e sperimentarsi, in una fase dell’iniziativa dove il fare da solo diventa sviluppare proposte autonome e metterle in atto attraverso modalità proprie, nei confronti delle cose e degli altri.
Il bambino possiede ormai una identità propria che come tale gli consente di incontrare la realtà fisica - in termini di assimilazione / riproduzione ma anche di trasformazione personalizzata e creativa - e sociale – quel mondo di adulti e coetanei che diventano sempre più importanti e presenti nel suo mondo ludico.
Lo spazio sostiene questa crescita emotiva – affettiva del bambino nella misura in cui organizza luoghi circoscritti a carattere simbolico.
Nella sezione grandi, il bambino comincia a stabilire rapporti amicali preferenziali, a definire un proprio ruolo nel gruppo. E’ una forma iniziale, in itinere ma importante che deve essere riconosciuta e legittimata nella presenza di spazi definiti dove stare soli, incontrarsi in piccoli gruppi o a coppie decidendo di isolarsi dal gruppo allargato.
Si crea così una zona di intimità che può trovare ulteriore sollecitazione nell’opportunità di condividere giochi simbolici. Giochi dove l’iniziale uso comune di oggetti si trasforma ben presto in condivisione di contenuti generali con relativo svolgimento di azioni trasversali e successiva assunzione di ruoli.
La casa della sezione medi dovrà dunque animarsi con utensili e mobilio appropriato, il labirinto dovrà tradursi in castello o collocarsi accanto ad esso.
Il gioco simbolico, rappresenta anche tema centrale di quello sviluppo socio – cognitivo dove l’ormai consolidata funzione simbolica permette al bambino di attivare sequenze ludiche simboliche ricche ed articolate.
Per tale motivo, la sezione grandi dovrà risultare fortemente caratterizzata da angoli del gioco simbolico, realisticamente arredati con oggetti d’uso comune, vicini al domestico e fra loro coerentemente articolati in sequenze di spazio che corrispondano a possibili sequenze ludiche.
L’angolo cucina della sezione medi dovrà dunque diventare un’ angolo casa, animata dalla presenza di bambole e pupazzi con zona cucina e zona notte opportunamente attrezzate.


Accanto alla casa, si potrà prevedere un angolo del parrucchiere, con bigodini, flaconi di shampoo e pomate, phon e arricciacapelli, smalti e trucchi.
Ancora un angolo negozio per fare la spesa e giochi di compra – vendita, etc……
Creare nella sezione grandi questa tipologia di spazi è molto importante poiché il gioco simbolico svolge una duplice funzione socio - cognitiva ed emotiva.
Da un punto di vista socio - cognitivo, il gioco simbolico assolve una funzione adattiva, di assimilazione delle regole sociali.
Assumendo ruoli diversi e svolgendone le relative funzioni il bambino esplora i ruoli / funzioni sociali, traducendo in un linguaggio che gli è proprio e quindi sperimentando, apprendendo dall’esperienza il comportamento socialmente condiviso rispetto a quella data situazione.
Da un punto di vista emotivo, è sempre nelle situazioni di gioco simbolico che il bambino può vivere da protagonista situazioni che ha subito nella realtà, oppure che nella realtà ha vissuto come spettatore.
Il bambino che deve fare un iniezione sperimenta una emozione negativa che può essere abreagita
( liberata nell’azione, quindi elaborata ) fingendosi infermiere e facendo le iniezioni alle bambole e / o coetanei.
Anche in questo caso, il gioco configurandosi come linguaggio interpretabile dal bambino, permette una elaborazione / gestione delle emozioni altrimenti difficilmente realizzabile.
Accanto al gioco simbolico, il gioco e conseguentemente l’angolo dei travestimenti rappresenta altro nucleo centrale della sezione grandi.
Il bambino frequentante la sezione grandi, in virtù di una ormai avvenuto riconoscimento dell’identità individuale, distinta dagli altri ama truccarsi e travestirsi impegnandosi in un gioco che accanto alle funzioni proprie svolge funzioni di valorizzazione delle altre forme ludiche.
Indossare un buffo cappello, le scarpe con i tacchi, tingersi il naso di blu osservare la propria immagine prima e dopo la trasformazione vuol dire rinforzare la propria identità attraverso l’osservazione dei cambiamenti agiti sul proprio corpo. Mediante una percezione raffinata che consente di cogliere uguaglianze e differenze.
Non solo, disporre di un angolo dei travestimenti prelude anche alla possibilità di valorizzare gli altri giochi del far finta disponendo dei costumi appropriati.

Parlare del gioco simbolico significa però anche creare una linea di congiunzione con quello sviluppo linguistico che rappresenta per antonomasia funzione simbolica.
A partire dal secondo anno di vita lo sviluppo linguistico è ormai completato nei termini di strutture grammaticali – sintattiche, si tratta ora di favorire l’espansione e l’arricchimento del vocabolario infantile. Un passaggio essenziale allo sviluppo del pensiero e delle emozioni.
Gli studi di psico – linguistica presentano antitetiche matrici di pensiero circa le relazioni pensiero – linguaggio. Per citare solo le teorie più note, J.Piaget sosteneva che il linguaggio è un riflesso dello stadio di sviluppo cognitivo, per cui lo sviluppo linguistico era direttamente proporzionale allo sviluppo del pensiero.
Al contrario Chomskj e Vigotskij sostenevano che il linguaggio influenza lo sviluppo del pensiero rappresentando un organizzatore del pensiero stesso.
Indipendentemente dalla correttezza dell’una o dell’altra teoria è conoscenza acquisita che gli individui pensano attraverso le parole e che questi pensieri riguardano anche le emozioni.
Le sensazioni, emozioni provate nei confronti di una persona o situazione vengono, nell’età adulta mentalizzate, pensate, riconosciute ed espresse attraverso delle parole.
Sollecitare e valorizzare l’arricchimento lessicale dei bambini è dunque sinonimo di un sostegno dato al più complessivo sviluppo emotivo e cognitivo.
Dare spazio fisico e metaforico a questa funzione, vuol dire prevedere nella sezione grandi un ricco ed articolato angolo lettura generalmente collocato nell’angolo morbido che assume così connotazione narrativa.

Circa l’organizzazione dell’angolo rimangono valide le indicazioni date per la sezione medi.
Unica variazione significativa è la possibilità di arricchire lo spazio lettura con libri dal contenuto più lungo e complesso. Pur essendo possibile anche prevedere la presenza di audiocassette eventualmente corredate da immagini figurate dell’audio è bene ricordare che nulla affascina di più il bambino di un adulto che legge. Importante invece, rendere più complessa l’avventura del fantastico traducendola mediante quei linguaggi drammatico – teatrali che permettono al bambino di sperimentare col corpo le parole ascoltate e le emozioni provate.
A tale scopo richiamiamo l’importanza dell’angolo dei travestimenti che potrà fornire opportuni costumi e coreografie a tal tipo di attività ludiche.

Perveniamo in questo modo a quell’area del corpo, a quello sviluppo psico – sessuale che in questa età vede il piacere concentrato nella zona fallica. Il bambino comincia a scoprire il corpo, le sue funzioni fisiologiche e di piacere, le differenze sessuali.
Sostenere queste scoperte è possibile attraverso strategie di spazio e relazione.
Per quanto concerne gli spazi, rimangono importanti le attività espressive per tutte le funzioni di elaborazione delle pulsioni citate nel paragrafo dedicato alla sezione medi.
Oltre a queste, il gioco del dottore o altre attività del far finta inerenti il corpo.
Essenziale il linguaggio fecale e / o fallico che rappresenta una modalità per richiamare l’attenzione rispetto a certe curiosità. Non negarlo ma legittimarlo in una conversazione è utile come rispondere alle domande del bambino in modo semplice ma privo di derisione.
Alla capacità degli adulti di riconoscere - evitando ironie o sarcasmi - i sentimenti, le curiosità, le domande del bambino inerenti la sessualità, è correlata la sessualità adulta e l’identificazione sessuale, più in generale l’ autostima, la possibilità del bambino di sentirsi amato e come tale degno d’amore. Non dimentichiamolo.

 
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@theprincess
view post Posted on 6/5/2008, 08:15




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