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papà in sala parto

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@theprincess
icon1  view post Posted on 10/10/2007, 08:43




Non è un obbligo, ma una scelta da prendere insieme: una volta deciso, però, è bene prepararsi all’evento
Per secoli la nascita di un figlio è stata una “questione di donne”. La partoriente era circondata da mamma, sorella, levatrice. Il marito restava davanti alla porta, tagliato fuori fisicamente e simbolicamente, a camminare avanti e indietro, fumando una sigaretta. Da qualche anno, questo clichè è cambiato e le porte della sala parto si sono aperte anche ai futuri padri, che possono stare vicino alla propria donna in un momento così speciale. Secondo l’Istat, in Italia sei papà su dieci sono presenti nel momento in cui il figlio viene alla luce. Assistere alla nascita, però, deve essere una volontà e non un obbligo, perché ci possono essere ragioni valide per far dire a un uomo: “Io aspetto fuori”.

Un percorso da seguire insieme
Da molti anni è assolutamente normale vedere giovani coppie in attesa che si recano insieme presso i reparti maternità di ospedali e cliniche, per seguire le tappe di un percorso speciale che porta alla nascita del bimbo. Questo iter è scandito da incontri con psicologi, ostetriche, medici e personale della nursery, con l’obiettivo comune di preparare, per quanto è possibile, i futuri genitori al parto e alla nuova vita a tre. Gli incontri sono importanti e andrebbero seguiti anche dal papà più recalcitrante. Hanno infatti una doppia funzione: pratica e simbolica. Infatti il papà ha bisogno di essere istruito su aspetti importanti come i diversi modi in cui può svolgersi un parto (in modo naturale, con il cesareo o l’analgesia), sulle tappe del travaglio, sulla comparsa delle contrazioni, sui modi per essere vicini alla propria donna. Inoltre, durante gli incontri il futuro padre ha la possibilità di conoscere il personale, gli ambienti e impara a muoversi con disinvoltura all’interno di un reparto in cui trascorrerà momenti importanti. I corsi possono aiutare anche a prepararsi emotivamente al dopo, anticipando i possibili cambiamenti emotivi della donna, fornendo consigli nell’eventualità che si presenti una forma di depressione post partum, aiutando a vivere la sessualità durante l’attesa senza timori o pregiudizi.

Il papà, una figura insostituibile
Ma anche l’aspetto “simbolico” di questi incontri è importante. Attraverso essi si vuole alludere al fatto che, dopo anni di esclusione, l’uomo ha tutti i diritti di essere presente nel percorso di suo figlio verso la vita. Come è stato parte essenziale nel concepimento del bimbo, così il futuro papà svolge un ruolo insostituibile nello stare vicino alla sua compagna, sostenendola negli inevitabili momenti di timore per il futuro, facendola sentire speciale anche se la linea è appesantita, regalandole un sostegno psico-emotivo insostituibile. Insomma, la partecipazione ai corsi pre-parto è essenziale, perché vuole far entrare anche l’uomo a far parte della magia della nascita, stabilendo, una volta per tutte, l’unicità del suo ruolo.

Perché lui preferisce di no
Il discorso è un po’ diverso per quello che riguarda la sala parto, un ambiente diverso dalle linde sale dove si svolgono i corsi di preparazione alla nascita. È vero che negli ultimi anni i reparti maternità hanno cercato di restituire all’evento-nascita la sua dimensione più vera, naturale e poco medicalizzata. La sala parto, però, resta un luogo dove è possibile sentire grida, vedere sangue e strumenti medici. Senza per questo sentirsi dei fifoni, non tutti i futuri padri sono disposti ad assistere alla sofferenza della propria donna e nella proposta di tagliare il cordone ombelicale non vedono nulla di emozionante. Molti hanno anche il timore inconscio che qualcosa possa cambiare nel rapporto di coppia, anche dal punto di vista sessuale, vedendo la propria compagna mettere al mondo un figlio e quindi assistendo a una funzione così “inedita” dei suoi genitali. Se un futuro papà preferisce non entrare in sala parto, quindi, la compagna non dovrebbe rimproverarlo e pensare che sia un insensibile o che non gli importi nulla del bambino. La donna dovrebbe, piuttosto, cercare di capire le motivazioni di questo rifiuto, tenendo presente che a volte l’uomo può essere preda di forme di gelosia verso il nascituro che è al centro dell’attenzione. Anche in questo caso, è bene che cerchi di rassicurarlo, senza forzarlo e facendolo sentire amato.

Un grande conforto per la donna
Se, però, il papà decide di entrare, deve farlo in tutta tranquillità, senza temere che la sua presenza sia inutile o di impaccio. Come deve comportarsi? Prima di tutto deve armarsi di pazienza, perché il travaglio può andare avanti per ore. Poi, l’uomo può alleviare le sofferenze della sua compagna, offrendole acqua fresca, tergendo il sudore, proponendole un massaggio alla schiena per alleviare il dolore delle contrazioni. Può confortarla con frasi tenere, rassicurandola sul suo affetto e sul fatto che tutto andrà bene, ripetendole che è davvero brava in questa “prova” speciale. Il solo fatto di avere il partner vicino è di grande conforto per la donna. Può anche verificarsi il contrario: che cioè sia la donna a preferire che il compagno non entri in sala parto. Tocca all’uomo, a questo punto, dimostrarsi comprensivo: spesso una decisione del genere non è dettata da poco amore, anzi. Può essere dovuta a una forma di pudore nel mostrarsi discinta e sofferente a colui che nel profondo viene ancora “vissuto” più come amante che come futuro padre. In ogni caso il papà può stare tranquillo: il tempo per occuparsi del bimbo non mancherà
 
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Dasi8088
view post Posted on 10/10/2007, 13:02




Come al solito, io sono molto fortunata.
Ale è stato presente a tutti i corsi di preparazione al parto (è stato L'UNICO su una 10 di padri, ad essere presente a tutte le lezioni) e mi è stato vicino in sala parto.
Poi, mi ha raccontato le sue sensazioni. Ha detto che gli dispiaceva un sacco perché si sentiva impotente. Vedeva che stavo male ma non poteva fare nulla. Io gli ho spiegato che gli sono grata del fatto che sia stato vicino a me. Innanzitutto, anche solo la sua presenza non mi faceva sentire sola. E poi, lui mi bagnava il viso, mi legava i capelli... L'ostetrica non si sarebbe messa lì a farmi la coda ai capelli, ma a me averli legati dava sollievo... Tanti piccoli gesti di amore che mi aiutavano a sopportare meglio il dolore.
L'unico rimpianto che ho è che al momento della nascita di Matteo, per via di qualche complicazione, lo hanno fatto uscire dalla stanza e quindi non ha visto fisicamente nascere il piccolo...
Andrà meglio con il prossimo!
 
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Sherry76
view post Posted on 10/10/2007, 13:11




allora siamo in due.. cara Daniela... Marco non ha partecipato ai corsi di preparazione al parto perchè il suo lavoro non gli faceva e non gli fa sconti.. ma quando mi hanno ricoverato si è preso le ferie... e ha fatto il travaglio e il parto con me.. anzi è diventato un valido aiuto delle ostetriche e della ginecologa.. pensa che appena nato e appena fatto il bagnetto lui ha avuto il privilegio di tenerlo in braccio per un paio di minuti.. mentre mi portavano nella stanza per il post-partum... l'unica cosa che mi rincresce è che non mi è stato accanto quando ho avuto la crisi.. ma lo scuso.. era a casa a riposarsi.. poverino.. è come se avesse partorito anche lui...

Serena
 
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@theprincess
view post Posted on 10/10/2007, 13:16




mio marito ha partecipato con me a quasi tutte le lezioni del preparto, è sempre stato accanto a noi sempre sempre... caspiterina però avendo fatto il cesareo non l'han fatto entrare... ricordo che la prima cosa che ho detto dopo aver visto la mia piccolina è stata "andate dal suo papà e portategliela"..lo immaginavo davanti la porta nervoso a sudare.... e poi l'ha vista ed è stato meraviglioso ahimè come avrei voluto vedere il suo viso in quel momento..
 
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Dasi8088
view post Posted on 10/10/2007, 13:29




Parlavamo del parto proprio qualche giorno fa e Alessandro mi ha detto che una cosa che si ricorda di quel giorno è... il mal di gambe!!!!
E' stato in piedi vicino a me dalle 19 quando mi hanno portato in sala travaglio-parto fino alle 3.00 che sono tornata in camera!!!!

Comunque, oltre all'appoggio morale, è stato lui che è andato a litigare con l'ostetrica per farmi fare l'epidurale (anche se, comunque, non me l'hanno voluta far fare...)
 
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ginny1976
view post Posted on 11/10/2007, 12:21




Anch'io ho fatto il cesareo, quindi il papino non è potuto entrare...
Ai corsi preparto è venuto solo all'incontro con la psicologa, ci parlava della depressione post parto.
devo dire che i tre giorni del ricovero mi è stato molto vicino, sempre con me dalla mattina presto a sera tardi.
è stato lui a tenere in braccio per primo la bimba, non l'ha vista nascere ma ha sentito il pianto da fuori (in effetti ha urlato così forte che ancora mi sembra di sentirla)
ed è stato sempre lui il primo giorno e metà del secondo ad occuparsi del cambio pannolino, di prenderla e portarla al nido...
la mattina seguente al parto, non ce l'ho più fatta a stare in camera, mi sono alzata e sono voluta andare per forza a prendere la piccina. ci ho messo mezz'ora per fare 20 metri, ma non riuscivo a fare nulla...
ero l'unico papà nel nido (c'ero solo io in quel momento con il cesareo) inutile dire che tutte le ostetriche erano dietro a lui.....
 
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LaDiva
view post Posted on 17/10/2007, 21:59




anche il mio maritozzino ha assistito,ricordo tutto bene come se fosse ieri....mi è stato molto d'aiuto,gli stringevo così forte la mano,durante le contrazioni, che ancora adesso si stupisce di quanta forza sono stata capace di tirare fuori in quel frangente!!!!"nemmeno un uomo,nemmeno un uomo.."mi dice ancora oggi...
bè,poi dopo l'epidurale tutto tranquillo...e che dolci le parole che mi diceva per farmi stare tranquilla!!!
 
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zinky
view post Posted on 18/10/2007, 17:02




anche il mio aritonzolo ha assistito a tutti e 2 i parti, della prima figlia ricorda i morsi che gli ho dato ad una mano ahahahahahah tant'e' che al secondo si e' messo dalla parte dove avevo la flebo...............pero' averlo vicino e' stato importantissimo, quando abbiamo vista la bimba abbiamo pianto tutti e 2, poi ha seguito l'ostetrica xche' temeva glie la scambiassero
 
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Dasi8088
view post Posted on 21/10/2007, 17:25




troppo forte tuo marito!!!
Mi hai fatto ridere!
 
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mammavale
icon12  view post Posted on 22/10/2007, 20:46




il mio uomo è stato fantastico in entrambi i parti.
con la prima ci ho messo 13 ore (tutta una notte) e lui è stato lì con me, anche se non sapeva bene cosa fare o cosa dire.... quando viola è nata davide ha pianto come un bambino :cry:, poi è andato con lei a fare il bagnetto.
era talmente emozionato che dopo è andato a comprarmi un mazzo di fiori senza soldi e ha dimenticato le chiavi di casa in ospedale...
con il secondo è stato più semplice perchè il tutto è durato poco più di 2 ore: oltre a massaggiarmi la schiena ha cantato con me durante le contrazioni (......sì, cantavo per concentrarmi meglio... io, mio marito e l'ostetrica a cantare in sala parto, sembravamo 3 matti!!!:blink:)
durante i 3 gg in ospedale non si è piazzato in camera dalla mattina alla sera come tanti altri mariti, ma per entrambi i figli ha preso poi 2 settimane di ferie per stare con me e i cuccioli.
 
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nikka
view post Posted on 23/10/2007, 21:55




Mio marito ha partecipato agli incontri pre parto e si rilassava talmente da russare (che figuraaaaaaaaa :blink: ), è stato con me in sala parto, ma mentre quando ero incinta mi davano molto sollievo i massaggi ai piedi, lui poerino voleva massaggiarmeli e io in quel momento non sono stata molto carina e gentile con lui, allora si è limitato a cronometrare il tempo fra una contrazione e l'altra. Alla fine non ne potevo più (e meno amle che fra travaglio e parto ci ho impiegato poco più di due ore) e lui tutto contento mi era venuto a dire che si vedevano i capelli del bambino....dio che felicità, non vedevo l'ora io che terminasse tutto, ero esausta e non riuscivo più a spingere, meno male che il gine lo ha capito e l'ultimo colpetto per farlo uscire lo ha dato lui! Mamma mia che faticaccia, chi ha travagli lunghi e parti difficili ha tutta la mia solidarietà e comprensione!!!! Poi quando hai in mano quel ranocchietto tutto gonfio e con la testa ancora deformata, passa tutto e ci si dimentica di tante cose, anche dei punti che ti hanno dato e dell'infezione che hanno fatto, però non mi dimentico l'infermiera che non mi ha aiutato ad andare in bagno, ho dovuto aspettare mia mamma perchè come mi sedevo mi girava la testa e cominciavano a fischiarmi le orecchie e sudavo freddo. Pensate che la stessa infermiera ha avuto il coraggio di sgridarmi perchè avevo sporcato le lenzuala e ha dovuto cambiarmele....ma dico io qualcuno che fa sempre il lavoro solo ed unicamente per prendere lo stiprendio lo si trova in tutti i settori!!!! Ah, il martino però non era presente se non negli orari estremi, mattino presto presto con le brioches fresche e sera tardi....altrochè ferie!!! La mia compagna di stanza aveva lì il marito in pianta stabile e io no, ho chiesto però si avere l'altro ometto della mia vita in stanza con me e così è stato, ho ottenuto di tenere la culla in stanza ("rooming in" mi pare si dica)!!!

Beh, ma comunque mio marito ha brindato e festeggiato con tutti!!!
 
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meagg
view post Posted on 30/10/2007, 17:30




Mio marito ha sofferto vedendomi soffrire (forse più di me) ed ha poi sganciato i soldi per l'epidurale senza problemi quando l'ho richiesta a gran voce.

La cosa che più mi interessava è che seguisse le bimbe dal momento della nascita ....sino alla visita pediatrica....sino alla culla termostatica.....dato che io non potevo controllare.

L'ho addestrato ad osservare tutto quello che veniva fatto alle bimbe ....
ed è stato per lui un gran orgoglio tagliare il cordone ombelicale.

 
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Dasi8088
view post Posted on 4/11/2007, 13:57




Scusate, mi fate capire qualcosa?
Ma l'epidurale si paga?
Perché al corso pre parto non si è mai parlato di costi...
Dato che per questo secondo me la vorrei far fare, volevo capire...
 
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@theprincess
view post Posted on 4/11/2007, 14:15




in alcuni ospedali si paga. informati col gine che ti assisterà al parto!
 
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meagg
view post Posted on 4/11/2007, 18:28




Si devi chiedere nell'ospedale dove partorirai.
Ci sono ospedali (es. i policlinici o le fondazioni) in cui è disponibile 24h su 24 il servizio di anestesia, invece ospedali piccoli o cliniche private o convenzionate, "prenotano" l'intervento dell'anestesista su richiesta.

Da noi per esempio (in policlinico) praticano l'epidurale gratuitamente ma solo durante il travaglio, interrompendola quando si entra in sala parto .... mi sembra inutile perchè c'è molto dolore anche durante il parto.

Io ho partorito in clinica convenzionata ed ho pagato nel 2002 700.000 lire e nel 2004 350 euro.
L'anestesista è stato chiamato quando avevo quasi raggiunto i 3 cm di dilatazione (non te la fanno prima) e mi ha seguito sino alla nascita delle bimbe.
Non ho avuto problemi di alcun tipo dopo.
 
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35 replies since 10/10/2007, 08:43   485 views
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