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mi racconti una favola?

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@theprincess
icon12  view post Posted on 6/1/2008, 19:35




Raccontare storie ai bambini, fin da quando sono nel pancione, è necessario alla loro crescita quanto il latte materno. Ma spesso i genitori preferiscono delegare questo compito alla tv o alle videocassette. Niente, invece, può sostituire il rapporto diretto tra il genitore e il bambino.
Per un bambino, la fiaba raccontata da un adulto non è un semplice passatempo. È un modo per entrare in un mondo fantastico nel quale le cose accadono come lui desidera e hanno una logica diversa da quella della realtà. Le fiabe non pretendono di descrivere il mondo così com’è, né danno consigli sul da farsi, ma servono al bambino per vincere le sue paure. Attraverso la fiaba il bambino rivede e riproduce delle situazioni della propria vita, ma impara a conoscere anche vicende diverse. E si sente rassicurato perché le fiabe finiscono sempre bene. Le fiabe, poi, servono a creare un rapporto diretto tra il genitore e il bambino perché il bambino chiede che il grande stia con lui a condividere un mondo. Ed è importante che il genitore lo faccia per entrare nel mondo del bambino e capirlo meglio. E i piccoli a cui nessuno racconta delle fiabe?
Di solito cercano di costruirsi da soli le storie e così si inventano il compagno di giochi, l’oggetto o la parola magica. Oppure, può avvenire che n non riuscendo a superare da soli le proprie paure, le nascondono. E non nominano mai le parole che evocano queste ansie come per esempio il buio o il timore di essere abbandonati. Un bambino piccolo può fare ben poco da solo, e questo è scoraggiante, tanto che, persa ogni speranza, può rinunciare a impegnarsi. La fiaba impedisce che questo avvenga, dando una straordinaria dignità ai minimi successi e suggerisce che da essi possono scaturire meravigliosi sviluppi. La fiaba incoraggia il bambino a confidare nell’importanza dei piccoli progressi reali, anche se forse al momento, lui non se ne rende ancora conto.

Il genitore può cominciare a raccontare le favole ai bambini fin dalla nascita. Non deve temere di essere inadeguato. Perché l’importante per il piccolo è sentire la sua voce rassicurante.

Da 0 a 6 mesi - Fin dal primo giorno di vita, il bambino ha sensi ben vigili. Ma non reagisce tanto alla parola in sé, della quale non comprende ancora l’esatto significato, quanto alla melodia verbale, alla situazione. E percepisce il tono della voce dell’adulto triste o allegro, dolce o sbrigativo. Il genitore può cominciare ad ascoltare e ripetere i gorgheggi del bimbo. In questo modo, si instaurerà un canale di comunicazione col piccolo il quale capirà che siete in sintonia con il suo mondo.

Dai 6 agli 8 mesi - Il genitore appare come un personaggio fantastico. Il bambino vive le storie raccontate dall’adulto con le mani, toccandogli il viso e con l’udito, ascoltando le sfumature della sua voce. A questa età sono adatte le cantilene: basta prendere qualche frase anche comune (per esempio "Il bimbo fa la nanna" o "Ogni mattina il gallo canta") e ripeterla alcune volte come se si cantasse una melodia. Tramite la ripetizione il bambino assimilerà i suoni delle parole.

A 1 anno - Si possono sfogliare insieme le pagine di un libro illustrato leggendo le poche parole scritte. Sentir pronunciare ad alta voce le parole scritte è molto importante: il bambino deve vedere il libro insieme al grande, tenerlo in mano, e avere la sensazione di pilotare assieme all’adulto la storia, sentirsela leggere, guardare le figure e vedere che ci sono delle altre "figure" che sono le parole. Anche se non le capisce ancora, comincia a imprimersele nella mente. È questo il momento per cominciare a raccontare brevi storie.

A 18 mesi - La filastrocca, che è una breve composizione poetica, spesso ripetitiva, di parole accostate tra loro in rima è adatta ai bambini di questa età. Perché ripercorre i loro primi tentativi di mettere assieme delle piccole frasi telegrafiche con due o tre vocaboli anche storpiati e ripetuti decine di volte per catturare l’attenzione dell’adulto.

A 2 anni - Il linguaggio del bambino si arricchisce sempre più. E il piccolo è pronto per ascoltare fiabe classiche o storie elaborate dal genitore nelle quali agiscono dei personaggi con precise caratteristiche.

Dai 3 ai 4 anni - Il bambino ha ormai perfettamente sviluppato la capacità di inventare storie e ha bisogno di altre persone che diano conferma e sostegno ai suoi voli di fantasia. Quando ascolta una storia, vuole aggiungere dettagli o vicende secondo la propria fantasia.

da quimamme.corriere.it
 
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