Dormire con mamma e papà è il sogno di ogni bambino, ma farlo diventare un vizio è “pericoloso”
Prima che il bambino nasca, molte mamma e molti papà dimostrano di avere le idee chiare almeno su una questione: il lettone. Sono tantissimi infatti i genitori che davanti alle “cattive abitudini” di nipotini o figli di amici, dichiarano con fermezza: “Il bebè ha già pronta la sua cameretta piena di peluche e un bel lettino con tanto di carillon: dormirà lì fin dall’inizio e mai nel letto con noi!”.
Della serie mai dire mai… Nella maggior parte dei casi le certezze sono destinate a svanire come una bolla di sapone dopo qualche notte insonne. Alla fine molti si arrendono al sonno e alla stanchezza mettendo il piccolino tra di loro, che come per incanto si calma e si addormenta! Da qui a non riuscire più ad abituare il bambino a dormire da solo il passo è breve.
In camera sua fin dai primi giorni
Far rimanere il bambino per anni nel lettone o anche nella camera dei genitori non è la cosa migliore. L’ideale, se la disposizione della vostra casa lo consente, sarebbe abituarlo a dormire da solo fin dai primi giorni, meglio ancora se in una stanza tutta per lui. Questa è una cosa importante per la crescita del bambino, che fin dalla nascita inizia un percorso di graduale distacco dalla madre: dormire da solo gli serve per conquistare una propria autonomia e più si continua a dormire tutti insieme, più si rimanda questa importante tappa della crescita.
Se il bambino poi si è abituato a dormire solo con la mamma accanto, lei sarà costretta a mettersi sotto le coperte insieme a lui e la sua “libertà” risulterà presto molto limitata. Al mattino, poi, la storia rischia di ripetersi: come la mamma si alza, automaticamente si sveglia anche il bambino.
Contro i capricci, genitori uniti
Più il bambino cresce, maggiore è la quantità di capricci che farà per opporsi al cambiamento di stanza. Per convincerlo è importante che entrambi i genitori siano d’accordo sulla linea da seguire: se il bambino li vede tutti e due convinti e determinati, ben presto capirà che le sue lacrime e i suoi strilli non servono, e dopo qualche sera “difficile” (per lui e per voi!), si convincerà.
Il bambino deve capire fin da subito che il lettone è il luogo privato ed esclusivo di mamma e papà, e anche loro devono ricordarsi che quello è il posto dove possono vivere la loro intimità come coppia, continuando ad essere anche marito e moglie e non soltanto genitori (cosa che molti purtroppo dimenticano).
Consolare senza… cedere
E’ molto importante in questa fase di cambiamento tranquillizzare il bambino a parole e con gesti affettuosi, facendogli presente che la mamma e il papà non l’hanno abbandonato, ma che sono nella stanza accanto e che può contare su di loro. Le prime notti, per alleviare il distacco, si può andare a consolarlo di tanto in tanto, mentre se si sveglia piangendo durante la notte, rimanere accanto a lui (senza prenderlo in braccio), finché non si riaddormenta. Il bambino deve abituarsi a stare da solo, ma deve sapere che, se chiama, la mamma o il papà andrà subito da lui.
Se il bambino ha paura del buio, si può lasciare una piccola luce accesa nella sua camera, oppure, regalategli un animaletto di peluche dicendogli che dormirà con lui e che lo proteggerà durante il sonno. Se il bambino è più grandicello potete mettere nella sua stanza un animale di peluche e spiegargli che l’animaletto ha bisogno della sua compagnia, in questo modo si sentirà importante come i grandi e come loro accetterà di dormire da solo.
da GuidaGenitori