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Aiuto, è ricominciata la scuola

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@theprincess
icon3  view post Posted on 14/9/2008, 13:02





E sono riprese le fatiche, le liti per i compiti, la sveglia all’alba. Ecco come aiutare tuo figlio a superare lo stress dopo il rientro



Non voglio andare!
I primi giorni di scuola sono i più delicati. La difficoltà di ricominciare viene espressa dai ragazzi soprattutto al mattino, con il rifiuto di alzarsi e di iniziare la giornata. L’ingresso in aula provoca una frattura con il tempo spensierato delle vacanze appena trascorse. Si torna ad affrontare interrogazioni, responsabilità e aspettative. Tutto questo può provocare un senso di ansia.

Quali sono gli indicatori a cui prestare attenzione? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Fianco psicologo clinico, dottore di ricerca e collaboratore dell’Università degli studi di Milano presso il polo didattico dell’Ospedale Sacco. “La perdita d'appetito, atteggiamenti insolitamente aggressivi, la svogliatezza, più in generale l’apatia possono essere sintomi di un disagio transitorio dovuto al ritorno a scuola”. Come reagire di fronte a questi atteggiamenti? “Prima di tutto non drammatizzare: una momentanea apatia è una fase fisiologica, di passaggio. Il consiglio è di affrontarla con disponibilità e condivisione. E per qualche tempo mettere nel cassetto rimproveri e giudizi”.


Il segreto è destrutturare!
Spesso l’agenda dei nostri figli rischia di essere troppo congestionata di impegni, scolastici e non. “Destrutturate il tempo libero, lasciando degli spazi in cui i ragazzi si possano sperimentare è molto importante” ci spiega Andrea Fianco. “Ascoltare musica, passare delle ore di svago con gli amici, insomma vivere momenti in cui ogni sorta di valutazione è assente, aiuta i ragazzi a costruire la propria identità in armonia con l’ambiente che li circonda, a sperimentare le proprie competenze aumentando così l’autostima”.


Non sono capace!
‘Non riesco a studiare’, ‘Il compito è troppo difficile’. È normale che, soprattutto all'inizio dell'anno, tuo figlio si senta in difficoltà. “Far fronte alle aspettative dei genitori, integrarsi con i compagni o accettare nuove regole può fare paura” aggiunge Fianco. E la prima reazione è di scoraggiamento”. Come reagire? “Non minimizzare la sua inquietudine. Lascia che si sfoghi. Concedigli un po’ del tuo tempo e soprattutto ascoltalo”.
Se torna a casa piangendo perché non ha capito un esercizio aiutalo a trovare delle soluzioni da solo. Trasmettigli fiducia e fai che sia lui, attraverso gli strumenti che ha a disposizione a risolvere il problema. Guidalo ma non ti sostituire. Ogni periodo di apprendimento è fatto di riuscite e di fallimenti. È normale avere delle esitazioni. Ricorda a tuo figlio che anche gli adulti vivono dei momenti difficili. E soprattutto incoraggia i suoi sforzi e non solo i successi.

Il libro consigliato
I compiti a casa. Genitori, figli, insegnanti: a ciascuno il suo ruolo di Meirieu Philippe (direttore dell'Institut National de Recherche Pédagogique di Lione) Fonte di conflitti e di un interminabile braccio di ferro familiare, i compiti a casa sono la cassa di risonanza per affrontare la questione cruciale della motivazione allo studio. Philippe Meirieu si rivolge agli studenti, ai genitori, agli educatori e passa in rassegna gli aspetti concreti del lavoro individuale degli studenti e fornisce loro una serie di suggerimenti applicabili per rendere più facile l'apprendimento.
http://213.92.13.138:8080/dettofranoi/maga...ncia-la-scuola/
 
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