AIUTIAMO I FIGLI A DIFENDERSI
Per renderli consapevoli dei pericoli è necessario educarli al dialogo e al rispetto del proprio corpo.
La cosa peggiore che, spinti dall’angoscia, possiamo fare oggi ai nostri figli è quelli di crescerli coltivando un timore sordo e generalizzato nei confronti degli adulti. I bambini hanno bisogno di coltivare la fiducia nei “grandi” che li circondano, che si prendono cura di loro, che nei loro confronti hanno responsabilità effettive ed educative. Non può esserci serenità in un bambino educato a sospettare degli adulti, ad avere timore di un mondo popolato di mostri. E’ questa la sfida alla quale, come genitori, siamo chiamati: mettere in campo strumenti di prevenzione senza coltivare ansia e paura.
La chiarezza e l’ascolto sono gli strumenti a nostra disposizione. Tenendo nella giusta considerazione l’età dei nostri bambini, dobbiamo conquistare prima di ogni altra cosa la capacità di parlare senza vergogna. Si tratta di spiegare ad un bambino, anche piccolo, quali sono le sue parti intime, che quelle parti intime non devono essere toccate, che se qualcosa di spiacevole è accaduto devono parlarne con noi senza timore e vergogna. Ma il loro racconto, a volte solo un accenno, deve trovarci disponibili, attenti, aperti. L’ascolto di un bambino da parte di un genitore deve essere sempre e quanto più possibile “non giudicante” .
I racconti dei bambini, anche quando rivelano qualcosa di sbagliato ai nostri occhi, non devono essere condannati, giudicati, puniti. Il rischio è che davanti all’ennesima sgridata un figlio decida di “tenersi” per sé il racconto delle proprie esperienze. Di quelle che gli sembrano belle e ancora di più di quelle che gli sembrano brutte.
Certo non è facile parlare del pericolo pedofilia ad un bambino. Le domande di nostro figlio possono metterci in imbarazzo. Ma è necessario farlo tenendo presente che l’obiettivo è quello di difenderlo da un pericolo. Solo dei bambini consapevoli possono “fuggire” la minaccia di un abuso. Vediamo, allora, insieme alcune indicazioni sulle cose da dire e sui comportamento da tenere.
· Già a partire dai 3 anni deve essere iniziato un programma di conoscenza, deve quindi essere insegnato il rispetto per il proprio corpo con l’apprendimento dei nomi propri delle varie parti del corpo. Una soluzione è quella di insegnare il concetto di “parti intime” come quelle parti che vengono coperte dal costume da bagno. Va chiaramente detto che le parti intime non debbono essere toccate da nessuno tranne che dai genitori o dal medico di famiglia.
· Se un bambino viene a dirvi qualcosa che ha a che vedere anche lontanamente con il tema della sessualità, mostratevi sereni, disponibili ed aperti al dialogo. Non siate pressanti, c’è sempre tempo per riprendere l’argomento. Di fronte a timori e titubanze ribadite al bambino che sapete che lui (o lei) non ha fatto niente di male, che avete fiducia in lui e che siete pronto ad aiutarlo senza farlo sentire in colpa.
· Quando volete capire meglio cosa è accaduto e volete sapere qualcosa di più preciso, aiutate il bambino nel racconto rivolgendogli domande indirette ed usando l’espressione “E’ come se…..”.
· Alcuni segni possono indicare se i bambini hanno avuto delle attenzioni sessuali:
- tornano a bagnare il letto o a succhiare il pollice
- cambiano i rapporti con gli amici di gioco
- sono presenti irritazioni o disturbi ai genitali
- conoscenza di parole o di comportamenti che richiamano la sessualità
- cambiano alcuni comportamenti: insonnia, incubi, perdita di appetito,ì
- intensa paura di una persona
- comportamento esuberante o chiusura in se stessi
· Insegnate ai bambini a reagire quando si sentono minacciati nel loro intimo ricordandogli di:
- fidarsi del proprio intuito
- dire NO quando pensano che qualcosa di sbagliato stia loro accadendo
- andare via dalla situazione che si sta delineando
- raccontare ciò che è accaduto finché qualcuno non crede loro
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Psicologo, Psichiatra, Psicoterapeuta
LE REGOLE PER I GENITORI
L’aumento degli episodi di pedofilia e di molestie sessuali rende necessaria una strategia di prevenzione
I bambini sono vittime di un fenomeno che, in realtà, deve essere contrastato soprattutto dagli adulti. La prevenzione è come sempre la migliore difesa. Vi offriamo alcuni utili consigli, ma ricordate che resta fondamentale il rapporto di accoglienza e fiducia tra genitori e bambini.
Innanzitutto state attenti a non generare nei vostri figli una forma di sfiducia generalizzata del mondo degli adulti: “tra i grandi ci sono alcuni cattivi ma la maggior parte sono buoni”
Il controllo ossessivo ed ansiogeno è sconsigliabile
Non ogni segnale comportamentale di disagio è riconducibile ad un abuso sessuale
Dovete conoscere quale è il vostro livello di imbarazzo ad affrontare l’argomento pedofilia e raccogliere informazioni
Se non vi sentite di affrontare il problema chiedete l’aiuto di educatori, psicologi e insegnanti dei vostri figli
Prevenire vuol dire educare, quindi non tenere all’oscuro: per difendersi devono conoscere
Per quanto possa essere doloroso, informate i bambini che il sesso con gli adulti è una cosa sbagliata
Non fateli sentire mai soli, perché la solitudine li rende fragili
Instaurate con i vostri figli un dialogo quotidiano e aperto a ogni argomento
Ponete molta attenzione ai loro discorsi
Per parlare di pedofilia usate un linguaggio adatto a loro senza, però, nascondere i termini chiari del problema
Al primo sospetto di un abuso cercate di capire meglio come stanno le cose, senza perdere tempo e senza titubanza anche se il molestatore fa parte del vostro gruppo familiare o amicale
Non dimenticate che il 70% delle violenze avviene in famiglia
Evitate di fare uscire da soli i bambini
Teneteli sempre in vista quando giocano fuori casa
Se sono in possesso di soldi che non gli avete dato voi chiedetegli da dove provengono
E’ giusto conoscere i bambini, i ragazzi e gli adulti che frequentano i vostri figli
Insegnate ai bambini ad usare Internet, ma informateli e proteggeteli dai suoi pericoli
Enrico Massi